La sigaretta elettronica da anni ormai, rappresenta un valido aiuto per chi desidera eliminare il fastidioso vizio del fumo, sfruttando un’alternativa più salutare e meno nociva rispetto a quanto prodotto dalle sigarette convenzionali.

Essa, a differenza di quest’ultime genera vapore, costituito da un mix di glicerina, glicole propilenico ed acqua. Nonostante non sia ancora stata scientificamente dimostrata la sua effettiva salubrità, la quantità di sostanze potenzialmente cancerogene prodotte è pressoché nulla, rappresentando un notevole vantaggio volto a preservare le fisiologiche funzionalità dell’apparato respiratorio.

La sigaretta elettronica, che si parli di entry level o hight level, è di fatto un dispositivo scomponibile, generalmente suddiviso in cinque componenti differenti connessi tra loro mediante incastri o filettature. Conoscerli rappresenta un vantaggio poiché in questo modo è più facile mantenerla nelle migliori condizioni, preservandone più a lungo la funzionalità e l’efficacia del tiro.

Tuttavia scegliere l’e-cig più adatta a rispondere alle personali esigenze non è sempre facile: come per ogni dispositivo elettronico occorre tenere presente alcuni fattori utili a selezionare un kit realmente efficiente e in grado di sostituire adeguatamente la classica bionda, risultando piacevole ed appagante.

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Sigaretta elettronica: come si compone

Sono cinque i principali componenti che costituiscono una sigaretta elettronica, sia che si tratti di una box che di una all-in-one a penna, praticissima complici le dimensioni particolarmente ridotte.

  • Drip tip: primo componente che compare all’estremità dell’atomizzatore è il drip tip, detto anche classicamente “bocchino”. Si tratta di una piccola componente cilindrica costituita da materiali sintetici, resina o metallo che consente l’aspirazione del vapore ovvero il cosiddetto tiro. Somiglia di fatto al classico filtro della sigaretta.
  • Tank: al drip tip segue il serbatoio, denominato anche“tank“che, generalmente caratterizzato da vetro, permette di contenere il liquido da svapare. La sua capacità può variare da 2 a 10 ml a seconda delle dimensioni dell’atomizzatore.
  • Coil: a cosiddetta resistenza, componente che permette al liquido di surriscaldarsi in modo tale da generare il vapore. In media ogni coil presenta una durata orientativa di circa 2 settimane, dopodiché necessita di essere sostituita. Tale valore è tuttavia variabile in funzione della tipologia di tiro e liquido impiegati nel quotidiano.
  • Base serbatoio: si tratta del connettore che permette di unite la batteria alla resistenza e al serbatoio. Importante mantenerlo sempre nelle migliori condizioni, pulendolo accuratamente quando necessario in modo da preservare l’integrità e l’efficienza degli altri componenti ad essa uniti.
  • Batteria: tale componente svolge un ruolo determinante circa la durata della sessione di svapo. Piccoli dispositivi portatili possono essere dotati di batterie da 650mAh. Tuttavia la tendenza degli ultimi anni vede un significativo aumento della capacità della batteria fino a 2000/2500 mAh, utile a garantire la massima autonomia per una o più giornate intere.

Un aspetto particolarmente interessante legato alle sigarette elettroniche è senza dubbio legato all’ampio margine di personalizzazione: ogni componente è infatti intercambiabile e sostituibile in funzione delle singole esigenze. Tale fattore ha contribuito nel corso degli anni, ha determinare una vera e propria passione per lo svapo e per il settore legato alle e-cig, ancora oggi in continua evoluzione e rinnovamento.

Sigaretta elettronica: macrocategorie

Le sigarette elettroniche possono di fatto essere classificate secondo due macro-categorie che ne distinguono la tipologia in funzione del meccanismo d’azione. Eccole spiegate nel dettaglio:

E-cig meccanica

Le sigarette elettroniche di tipo meccanico sono caratterizzate da un semplice tubo realizzato in materiale metallico o plastico che consente di ospitare facilmente una batteria, di norma agli ioni di litio e di tipo 18650, il più diffuso. Nella maggior parte dei casi sono munite esclusivamente di un solo pulsante volto a chiudere il circuito in modo tale da alimentare l’atomizzatore.

Quest’ultimo viene avvitato all’ estremità del tubo e include una resistenza in filo resistivo accompagnata da materiale vegetale quale il cotone, in grado di veicolare il liquido verso la resistenza per capillarità. Nel momento stesso in cui il circuito viene chiuso, alla bobina viene applicata una tensione e il passaggio di corrente all’interno della stessa, permette di generare una quantità di calore tale da riscaldare e vaporizzare il liquido, consentendone l’inalazione. 

E-cig elettronica

Le sigarette di tipo elettronico, si differenziano da quelle meccaniche, poiché sono caratterizzate da un circuito interposto tra batteria e atomizzatore. Lo scopo principale è modulare la tensione applicata alla resistenza in funzione delle preferenze del fruitore. Lo stesso circuito sovente dispone di funzione di ricarica della batteria e di protezione da eventuali corto-circuiti, sovraccarichi e utilizzo improprio del dispositivo.

Attraverso il circuito è possibile personalizzare facilmente la potenza dissipata dalla resistenza e la tensione applicata ad essa mantenendo in questo modo il vapore emesso a una temperatura prestabilita. Tali e-cig possono inoltre disporre di funzioni aggiuntive quali il contatore legato al numero di attivazioni o puffo ancora ai secondi di utilizzo a carico dell’atomizzatore.

all in one ecig

Modelli sigaretta elettronica

Sono pressoché infiniti i modelli di sigarette elettroniche ad oggi disponibili sul mercato. Interessanti sono le Pod Mod, piccolissimi dispositivi tascabili che determinano una resa aromatica piena, pensate per essere facilmente utilizzate in tutte quelle occasioni che richiedono discrezione e non offrono la possibilità di supportare eccessive quantità di vapore. Le all-in-one dalla classica forma a penna rappresentano una valida alternativa, complici le dimensioni ridotte e batterie sempre più performanti che permettono un utilizzo pieno durante tutta la giornata.

Disponibili anche le cosiddette Box Mod, simili ad una sorta di “scatoletta” rettangolare. Esse fanno parte del cosiddetto svapo hight level o estremo, complice la capacità di comporre il proprio dispositivo in maniera personalizzata, selezionando a piacere la tipologia di atomizzatore, la resistenza e il drip tip, per un’esperienza di svapo piacevole e intensa.  In ultimo le all-in-one dotate di big battery, simili alle box mod ma costituite da batterie maggiorate in grado di coniugare facilmente la maneggevolezza della forma a penna all’autonomia della batteria tipica di una box. È pertanto possibile sintetizzare il tutto secondo queste caratteristiche:

  • Pod Mod: piccola, tascabile ed economica, risulta adatta a chi trascorre molto tempo fuori casa e necessita di un dispositivo compatto, maneggevole e sempre pronto all’uso senza ricorrere a soluzioni particolarmente impegnative.
  • All-in-One a penna: adatta a chi desidera un’esperienza di svapo che ricorda l’utilizzo di una sigaretta, vede come caratteristiche peculiari ancora una volta la maneggevolezza e le dimensioni compatte.
  • All-in-One con Big Battery: ideale per chi desidera una notevole autonomia e prestazioni desicamente superiori rispetto a quelle offerte da un dispositivo entry level.
  • Box Mod: pensata per offrire un’esperienza di svapo intensa e soddisfacente, gode di un’ottima autonomia e di un ampio margine di personalizzazione sotto tutti i punti di vista.

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Atomizzatori e resistenze

L’atomizzatore rappresenta il fulcro della sigaretta elettronica. Esso ospita infatti la resistenza così come il liquido destinato alla produzione di vapore. Gli atomizzatori che al loro interno contengono il liquido vengono chiamati cleromizzatori, mentre qualora ospitino solo la resistenza, sono detti cartomizzatori anche se di fatto in questo caso devono disporre anche di un serbatoio a parte in grado di contenere il liquido.

All’interno dell’atomizzatore la resistenza, alimentata dalla batteria, si surriscalda, vaporizzando il liquido stesso. Si tratta dunque della componente della sigaretta elettronica maggiormente soggetta ad usura: comprendere quando sarà necessario provvedere alla sostituzione della resistenza è piuttosto intuitivo. Un cattivo sentore di bruciato segnalerà che è giunto il momento di sfruttare una nuova resistenza in grado di esaltare l’aroma di ogni liquido grazie ad essa vaporizzato. Generalmente è possibile tuttavia suddividere gli atomizzatori secondo le seguenti categorie:

  • Clearomizer: si tratta di un atomizzatore che contiene al suo interno una resistenza elettrica così come il liquido, il tutto posto all’interno di una sorta di involucro in plastica trasparente, utile a monitorare la quantità di liquido ancora presente.
  • Cartomizer: costituito da acciaio o materiale plastico, presenta una resistenza posta generalmente sul fondo. All’interno della stessa è presente una quantità di materiale vegetale o sintetico che assorbe il liquido e ne permette la generazione del vapore. Difficilmente rigenerabile, determina tuttavia una resa aromatica decisamente soddisfacente.
  • Giantomizer: si tratta di un cartomizzatore di dimensioni maggiorate, in grado si ospitare una maggiore quantità di liquido. Compatibile solo con alcune tipologie di e-cig, solitamente non è trasparente ma costituito comunque da materiale plastico resistente al calore.
  • Atomizzatore rigenerabile a mesh o a cotone: simile al cartomizzatore è tuttavia rigenerabile: questo significa che non necessita di resistenze pre-assemblate madella creazione di resistenze realizzate a mano con filo resistivo o kanthal modellato in spire e accompagnato successivamente da cotone o da mesh, un sottile foglio costituito da micro-fori in materiale conduttore.
  • Pod: si tratta di piccole cartucce ricaricabili ma usa e getta, pensate per le pod mod, sigarette elettroniche pratiche, piccole e compatte perfette per chi si avvicina allo svapo per la prima volta.

In linea generale quando si acquista una nuova sigaretta elettronica, di norma questa è dotata di clearomizer in plastica trasparente, utile per monitorare il livello di liquido presente all’interno. Gran parte delle e-cig presentano un attacco “510” anche se tuttavia esistono adattatori che consentono di rendere compatibile ogni tipologia di atomizzatore comunemente non compatibile col corpo batteria.

Nei kit entry level destinati ai principianti sono di norma presenti resistenze “universali” adatte a soddisfare la maggior parte delle necessità: chi tuttavia predilige divertirsi attraverso la personalizzazione, può comunque optare per resistenze differenti poiché tale componente tende a rivestire un ruolo fondamentale nella produzione di vapore, quantità dello stesso e resa aromatica.

Ecco dunque un semplice schema utile a comprendere quale resistenza selezionare in funzione delle personali esigenze.

  • Resistenze ad Ohm bassi – questo tipo di resistenza per sigaretta elettronica consente un passaggio di corrente facilitato che determina un aumento del vapore prodotto, una temperatura maggiore e un gusto più intenso in termini di resa aromatica. Lo svantaggio principale è dato da una sensibile riduzione dell’autonomia della batteria complici i consumi maggiori.
  • Resistenze ad Ohm alti – in questo caso il passaggio di corrente risulta inferiore. Questo implica una minore produzione di vapore e temperature più basse, accompagnate da una resa aromatica più leggera, tuttavia con un’autonomia soddisfacente a carico della batteria.

Liquidi sigaretta elettronica

Il successo della sigaretta elettronica è da attribuire senza ombra di dubbio all’opportunità di poter scegliere il proprio aroma preferito, selezionando tra le centinaia di liquidi disponibili in commercio. Si spazia dai liquidi fruttati, a base appunto di frutta ai classici liquidi cremosidati dalla presenza di vaniglia e da un caratteristico retrogusto dolciastro. Per chi invece predilige un aroma che simuli il gusto di una classica sigaretta, è possibile orientarsi sui liquidi tabaccosi, realizzati mediante l’uso di pregiate miscele di tabacco adatte a soddisfare anche i palati particolarmente esigenti.

I liquidi per sigaretta elettronica possono presentare quantità di nicotina variabili da 0 a 18mg. Qualora si scelga di smettere di fumare è preferibile iniziare introducendo nell’organismo livelli di nicotina più elevati, da ridurre progressivamente fino alla totale assenza della stessa. Per evitare di “annoiarsi” meglio dunque variare i gusti e gli aromi a seconda del momento della giornata: in questo modo l’esperienza di svapo risulterà realmente appagante.

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Come scegliere la migliore sigaretta elettronica

Al fine di scegliere la sigaretta elettronica più adatta a rispondere alle differenti esigenze personali, è necessario considerare una serie di parametri puramente soggettivi che possono comportare acquisti differenti. Il primo parametro da valutare è sicuramente dato dalla tipologia di tiro che si intende effettuare che può essere determinato semplicemente testando differenti dispositivi e atomizzatori.

  • Tiro di guancia: si effettua mediante l’aspirazione del vapore in bocca attraverso la semplice contrazione delle guance per poi inalare il vapore veicolandolo direttamente all’interno dei polmoni. Tale sistema di inalazione determina una nuvola di fumo relativamente ridotta, migliorando la percezione dell’aroma assunto.
  • Tiro polmonare: si effettua invece aspirando direttamente il vapore nei polmoni esattamente come avviene quando si respira prima di immergersi sott’acqua. Tale inalazione determina una nuova di vapore più consistente, generando un hit o colpo in gola maggiore a parità di nicotina. Tuttavia tale tiro è da prediligere qualora si abbia già preso dimestichezza con lo svapo e si siano ridotti sensibilmente i livelli di nicotina iniziale.

Amperaggio e milliAmpère orari (mAh)

Prima di acquistare una sigaretta elettronica è particolarmente importante considerare l’amperaggio della batteria: esso indica infatti la quantità di energia che la batteria stessa è in grado di immagazzinare. Maggiore risulterà il numero di ampère, allo stesso modo risulterà maggiormente estesa l’autonomia della batteria.

Una notevole capacità di immagazzinamento di energia implica ovviamente dimensioni maggiori a carico della box, se comparata a dispositivi dall’amperaggio inferiore. Purtroppo le batterie che presentano un notevole amperaggio, tendono a determinare un’erogazione più dolce dei milliAmpère/h, con una potenza di picco tuttavia inferiore: tale fattore comporta pertanto una minore capacità di generare vapore e di ottenere un colpo in gola significativo qualora si effettui un tiro di polmone.

Dimensioni

Le dimensioni delle batterie contano poiché influiscono sulle stesse dimensioni della box o della sigaretta elettronica all-in-one scelta: nelle box a batterie integrate, le dimensioni risultano generalmente fisse concepite in funzione della dimensione propria della sigaretta elettronica. Nelle box dotate invece di batterie esterne, sono disponibili molteplici formati, codificati semplicemente attraverso un numero che ne identifica diametro e altezza.

Per citare un semplice e banale esempio, una batteria codificata come 26650 presenterà un diametro di 26mm e un’altezza di 650mm: viene da sé che maggiore è la dimensione della batteria, superiore risulterà la sua capacità e di conseguenza la relativa durata.

Wattaggio

I Watt erogati dalle sigarette elettroniche indicano l’oggettiva potenza del dispositivo: questo significa che maggiore risulterà il numero di watt erogabili, maggiore sarà di conseguenza anche l’intensità dello svapo. Le batterie che dispongono di un wattaggio più elevato, sono inoltre in grado di produrre nuvole di vapore più consistenti e un vapore ovviamente più caldo.

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Resistenza espressa in Ohm

La resistenza espressa in Ohm indica quanto velocemente la batteria della sigaretta elettronica avrà la tendenza a scaricarsi: in questo caso maggiore risulterà il valore della resistenza, più lentamente tenderà a scaricarsi la batteria.

Display

A influenzare la scelta della sigaretta elettronica è anche il display, che solo all’apparenza potrebbe sembrare un semplice vezzo estetico: in alcuni modelli rappresenta una vera e propria interfaccia smart dalle molteplici funzionalità, utile a monitorare in modo capillare l’esperienza di svapo. Sostanzialmente la sua funzione di base è quella di calibrare la potenza erogata dalla batteria, in modo tale da variare la resa aromatica così come l’intensità della svapata, l’hit e la durata della batteria, rappresentando in questo modo un “valore aggiunto” assolutamente irrinunciabile.

Vantaggi e svantaggi della sigaretta elettronica

Quali sono dunque vantaggi e svantaggi dati dall’utilizzo della sigaretta elettronica? Rispetto alla classica “bionda”, la sigaretta elettronica non contiene sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene quali catrame e condensato. Il livello di nicotina è totalmente personalizzabile e nel corso del tempo può comunque essere ridotto e azzerato. Tra gli innumerevoli vantaggi compare ovviamente un notevole risparmio in termini economici:fumando in mediaun pacchetto al giorno la spesa mensile si aggira intorno ai 110€, l’equivalente di una sigaretta elettronica di fascia media accompagnata dal rifornimento di liquidi e resistenze per almeno 3 mesi.

La sigaretta elettronica può essere inoltre utilizzata quasi ovunque, senza tuttavia determinare lo sgradevole odore tipico delle sigarette convenzionali che potrebbe risultare fastidioso per coloro che stazionano intorno al fumatore. La possibilità di regolare il wattaggio e la conseguente produzione di vapore, offre non solo una notevole versatilità in termini di esperienza di svapo ma anche e soprattutto l’opportunità di risultare meno fastidiosa e spiacevole, nel totale rispetto di chi ci circonda.

Tuttavia la sigaretta elettronica può presentare anche una serie di svantaggi: domina tra tutti la necessità di ricaricare la batteria, fattore che si fa più frequente qualora si impieghino batterie dalla capacità ridotta intorno ai 650mAh. Questo comporta la possibilità che il dispositivo si scarichi quando si è fuori casa con la conseguenza di non poterlo utilizzare qualora se ne senta la necessità. Ulteriore svantaggio è dato dalla manutenzione ordinaria: per mantenere il dispositivo nelle migliori condizioni, sarà necessario pulire periodicamente in modo accurato tutte le componenti della sigaretta elettronica e dell’atomizzatore, sostituire la resistenza quando necessario, e utilizzare liquidi conformi e sempre adeguati. Solo in questo modo l’esperienza di svapo risulterà sempre soddisfacente e ottimale.